GAGLIANO DEL CAPO : LA NON COMUNITA'
Jun 11, 2024
GAGLIANO DEL CAPO : LA NON COMUNITA'
GAGLIANO DEL CAPO MINIMIZZA E STENTA AD ESSERE COMUNITÂ.
SI ALLUNGA LA SCIA DI SUICIDI SENZA CHE UN INTORNO SI RENDA CONTO, MA ANCHE SENZA L ACCESSO AGEVOLE DEL CHIEDERE AIUTO CHE AHIMÈ RISULTA SORDO O INTERDETTO, DATO CHE LE FORME DI RICHIESTA DI AIUTO NON SONO FACILMENTE DECODIFICABILI.
EPPURE ESISTE UN UFFICIO PER I SERVIZI SOCIALI PAGATO DAI CONTRIBUENTI E NEI NOSTRI PAESINI , LE COSE SI SANNO O SI PERCEPISCONO IN QUALCHE MISURA SEMPRE PRIMA.
PARE NON ESISTERE NE ATTENZIONE, NE MONITORAGGIO DELLE PERSONE PIU' FRAGILI O DEGLI STATI CRITICI DI UNA PERSONA, NEL COMPLETO DISINTERESSE, MA ANCHE IMPREPARAZIONE NONOSTANTE INIZIATIVE DISCUTIBILI DEL COMUNE . NON E' CERTAMENTE UNA ACCUSA, MA LA CONSAPEVOLEZZA DELLE DIFFICOLTA'.
IL MALE SERPEGGIA E SI CHIAMA DEPRESSIONE OVE L INDIVIDUO ACCUSA UNA INSOFFERENZA E UNA INADEGUATEZZA AL CONTESTO E DI CONSEGUENZA ALLA VITA.
MANCANO LE PAROLE TRAMESSE E SI MUORE TROPPO FACILMENTE, QUESTO LASCIA UN VUOTO DI INCOMPRENSIONI E SGOMENTO, MA STIMOLA INEVITABILMENTE DOMANDE SENZA RISPOSTE.
COSA STÀ ACCADENDO. COSA TRAVOLGE GLI INDIVIDUI SENZA PARTICOLARI PROBLEMI ECONOMICI, VOLENDO GROSSOLANAMENTE INDIVIDUARNE UNA CAUSA TRA DIVERSE, PERSONE STIMATE E CONOSCIUTE IN QUESTE DERIVE SENZA RITORNO ?
PERCHÈ RIMANGONO SOLI CON I PROPRI MALESSERI, CHE NON SONO PROPRI, APPARENTEMENTE INESPRESSI.
OGNUNO TRAE CONCLUSIONI IPOTETICHE E AFFRETTATE PER POI VESTIRSI DI RAGIONI PIU' O MENO VACILLANTI, DIMENTICANDO POI IN BREVE TEMPO. LA VITA SOPRAVVISSUTA FA SPALLUCCE E RICOMINCIA IL SOLITO VIVERE DI OGNI GIORNO, VA AVANTI.
MANCANO I MOMENTI DI CONFRONTO, DATO CHE COME ESSERI UMANI IN UN CONTESTO DI CRISI SOCIALE COME L ODIERNO SIAMO TUTTI A RISCHIO. DOV È LA COMUNITÀ ?, DOVE SI ESPRIME LA SOLIDARIETÀ? QUANDO OGNUNO CORRE CON LO STESSO INELUTTABILE DESTINO CHE ACCOMUNA TUTTI : LA MORTE.
LA LIBERTA NON FU UNA CONQUISTA MITIGATRICE DEL FATO ? , DELLA SOFFERENZA ?, DELLA MORTE ? DI CUI EMANUELE SEVERINO DELINEO' MAGISTRALMENTE LE ORIGINI E I SIGNIFICATI.
SE UN UOMO SI LEVA LA VITA, LA VITA È DIVENTATA INSOPPORTABILE.MA LA VITA PER IL GENERE UMANO È RELAZIONE, RELAZIONE CON IL MONDO, CON GLI ALTRI, NON PUO' ESSERE ALTRIMENTI, CASOMAI PROPRIO IN QUESTA FRATTURA, NON SEMPRE VISIBILE, SI DOVREBBE INTRAVEDERE UN DISAGIO. QUESTA CECITA' INQUIETA.
MANCA LA FORZA E L INTELLIGENZA DI FARSENE CARICO IN UN MONDO TROPPO SCIENTIFICO, POCO UMANO , MA SOPRATUTTO RESO INDIVIDUALISTA E INCAPACE DI PORSI ALTRI PROBLEMI, DATO CHE GIÀ I PROPRI SI RIESCONO A GESTIRE CON FATICA E SPESSO NON HANNO SOLUZIONE E BISOGNA CONVIVERCI. QUESTO CI HANNO RESO; IN QUESTA TRASFORMAZIONE ANTROPOLOGICA VIVIAMO TRA TECNOLOGIE E MEDIA CHE CI AVVILUPPANO, FAGOCITANO E DISTRAGGONO CONTINUAMENTE SOFFOCANDOCI. SIAMO TUTTI IN PERICOLO.
LA VIOLENZA CONTRO SE STESSI O GLI ALTRI IN UN MONDO SEVERO E MORTIFICANTE CI PONE ALL ASCOLTO DEL SUO TINTINNIO, DELLA SUA CADENZA SEMPRE PRESENTE SOTTO I FRENI DI UN IO RAZIONALE AL QUALE PER DECENNI SIAMO STATI EDUCATI DA PLATONE IN POI.
NESSUNO OSA FERMARSI, NON SIAMO CAPACI A FERMARCI, NON C'E' TEMPO, OGNUNO PRESO CON LA PROPRIA CORSA ILLUSORIA, SI PREFERISCONO LE CHIACCHIERE, I LUOGHI COMUNI CHE TENDONO A MINIMIZZARE E A DIMENTICARE IL GIORNO DOPO.
IL PROBLEMA RIMANE, BASTA ATTENDERE E ACCADRÀ DI NUOVO IN QUESTA COMUNITÀ RESA SORDA E INCAPACE, RESA UNA NON COMUNITÀ.
ECCO ALLORA IL COMPITO ARDUO DI FARE COMUNITÀ OGGI QUANDO SIAMO PASSATI DA UNA IPER PRESENZA A UNA IPER ASSENZA.