L'UOMO NELL' ETA' DELLA TECNICA, SERISSIME CONSIDERAZIONI

Jul 13, 2024

L'UOMO NELL' ETA' DELLA TECNICA, SERISSIME CONSIDERAZIONI

Che cos'è la tecnica? È la forma più alta di razionalità mai raggiunta dall'uomo.
La sua formula è molto semplice raggiungere il massimo degli scopi con l'impiego minimo dei mezzi. Questa razionalità la tecnica l'ha in comune anche con il mercato. Solo che il mercato porta ancora con sé una traccia umanistica.

Da cui la tecnica è del tutto esonerata. Quella traccia umanistica che si chiama passione per il denaro, da cui la tecnica è del tutto esonerata. I valori della tecnica sono efficienza, produttività, funzionalità, velocizzazione del tempo.
La velocizzazione del tempo indotta dall'informatica, che al momento attuale è la forma più alta della tecnica, ha già oltrepassato la nostra capacità psichica di stare all'altezza di questa velocizzazione.
Non è un caso che gli italiani il 55(%)gli italiani usa psicofarmaci. Pur vivendo noi in una terra dove c'è il sole, dove si mangia bene, dove si parla molto.

Perché chi non parla dopo deve parlare a pagamento dagli psicanalisti. E soprattutto, se non basta la se non bastano gli psicofarmaci, allora ci vogliono un po' di un po' di supporti a base di cocaina. A Milano dal Naviglio hanno tirato fuori una grossa quantità di residuati di cocaina, quindi stiamo male.

Non parliamo dei giovani che stanno peggio di noi, non per problemi psicologici connessi all'adolescenza. Tutti abbiamo fatto, tutti siamo stati adolescenti e tutti quanti abbiamo avuto dei problemi. I giovani di oggi Questa è la seconda generazione che sta male, anzi sta peggio di quella precedente.

Per una ragione culturale gli abbiamo tolto il futuro. Per loro il futuro non è una promessa. Per loro il futuro, se non è una minaccia imprevedibile. Questa dimensione era già stata colta molto bene da Nietzsche quando aveva parlato di nichilismo e diceva che saremmo entrati in un'epoca in cui manca lo scopo. Lo scopo a che fare col futuro. Vedo che anche qui c'è la parola futuro in questo meeting, ma se manca il futuro che cosa succede? Dice ancora Manca la risposta al perché? Perché mi devo impegnare? Perché mi devo dar da fare e al limite perché devo stare al mondo.

Sono tanti i giovani che si suicidano in età scolare. Non faccio cifre per non buttar lì dei numeri di cui non ho una precisa conoscenza ho invece una precisa conoscenza delle 3 milioni di anoressiche che in Italia 2 milioni di autolesionisti, 200.000 affetti da quella sindrome che kimono importato dal Giappone e dalla Corea del Sud, dove i ragazzi stanno davanti al computer per un anno 2 anni, senza mai uscire dalla loro stanza.

I genitori gli portano il cibo e quanto serve per i loro bisogni fisiologici. Dopo due anni si suicidano, stanno male. E i padri? Forse i padri no. Ma i nonni non devono dire ai miei tempi perché i nostri tempi, i miei tempi, erano tempi molto fortunati, perché il futuro era lì ad aspettarci. Io ricordo di aver insegnato quando avevo 21 anni, in una prima, seconda, terza liceo in sostituzione di una professoressa che era in una gravidanza a rischio e non ero ancora laureato. E come mai facevo il 4.º anno di università? E come mai insegnavo io? Non c'erano filosofi. Oggi se uno si laurea in filosofia potrà fare tante cose come ha fatto il Marchionne che era laureato in filosofia, come l'ha fatta Draghi, che era laureato in filosofia, ma non insegnerà mai filosofia. Quindi i giovani stanno male.

E tenete conto prima abbiamo avuto un accenno a questi giovani. Dovete sapere che i giovani hanno il massimo della potenza biologica. Nel senso che sono forti, sono belli. E cosa chiede loro? Il mercato? Forza e bellezza. Quel motivo un po che appare stupido, che dice Bellini e calciatori massimamente vero, vendono bellezza e forza. L unica cosa che hanno. Hanno il massimo della potenza sessuale dai 15 ai trent'anni, ma non procreativa, perché la nostra società è fatta in maniera tale che tu sei in grado di procreare a 14 anni, ma lo puoi fare vent'anni dopo. Perché? Perché? Perché per procreare devi uscire di casa, deve avere uno spazio tuo, Devi avere un lavoro sicuro e fisso, senza il quale non ti fanno il mutuo. Ci sono condizioni socioeconomiche tali che non consentono la procreazione e anche la sessualità. Arrotola su se stessa.

Non crediate che i giovani facciano tanto all'amore, no? Questo è l'invidia dei vecchi che fa pensare queste cose, ma non è così. I giovani dai 15 ai trent'anni hanno il massimo di potenza ideativa, il massimo della potenza ideativa. Poi cala un matematico, per esempio. Non vi siete mai chiesti perché i matematici sono fuori dal premio Nobel? Sono fuori dal premio Nobel per la semplice ragione che dopo trent'anni non riescono a inventare più niente. Diventano professore di matematica. Tutto il momento ideativo è prima. E infatti loro si sono inventati un no un un un premio interno che però viene concesso a chi non ha superato i 33 anni perché la massima della potenza ideativa va dai 15 ai trent'anni. C'è poco da fare è la biologia.

Leopardi ha scritto l'Infinito a 21 anni.
Einstein ha fatto la sua scoperta a 24, non a 60.
Chi ha inventato Google. Apple ha fatto queste invenzioni che hanno trasformato il mondo nel loro garage tra i venti e i trent'anni.


E cosa gli facciamo fare noi giovani tra i tra i 15 e i trent'anni? I lavori a Cocò, un lavoro in affitto, i lavori progetto quando non gli facciamo fare le fotocopie. E allora basta. Inutile se una società prescinde da quella parte di se stessa che è quella giovanile, che ha il massimo della potenza biologica al massimo della potenza sessuale massimo della potenza ideativa, che futuro può avere? Chiusa la parentesi, la tecnica è la forma più alta di razionalità, dicevamo prima.

Ma poi la tecnica. Attenzione, qui dobbiamo smobilitare un po' di idee che costituiscono delle abitudini mentali che però non funzionano, perché tutti siamo abituati a considerare la tecnica come uno strumento nelle mani dell'uomo. Una volta, quando la tecnica era modesta, oggi la tecnica non è uno strumento nelle mani dell'uomo. Oggi la tecnica è un mondo. Ma il concetto di mondo è radicalmente diverso dal concetto di mezzo.

C'è un senso in cui è possibile dire che la tecnica è stata in qualche modo la condizione attraverso la quale la specie umana.
Che è una specie difettosa rispetto agli animali. Difettosa perché gli uomini non hanno istinti. Un animale, quando nasce, sa quello che deve fare per tutta la vita. Perché l'istinto lo regola.

Non deve scegliere. Per questo gli animali non hanno storia, riproducono sempre sé medesimo con la stessa vita. Gli uomini invece sono caratterizzati da una mancanza di istinti. Quindi parlare dell'uomo come di un animale ragionevole è quanto di più sbagliato si possa dire. Perché l'uomo ha l'uomo.
Manca la prima caratteristica dell'animale che è, che è l'istinto. Non ce l'hanno gli istinti, gli uomini, l'istinto. Una risposta rigida a uno stimolo. Se io faccio vedere un covone di fieno alla mucca, la mucca lo mangia, se gli faccio vedere una bistecca non la percepisce come cibo, perché il suo istinto non è coordinato con la bistecca. Cosa succede? Neanche il famosissimo istinto sessuale è un istinto. Perché gli uomini? Io, in presenza di una pulsione sessuale, posso dedicarmi a tutte le perversioni, cosa che non sembra sia concesso agli animali.

Così come posso dare una meta non sessuale a una pulsione sessuale? Cioè, posso scrivere un romanzo o fare un'opera d'arte? Quello che Freud chiama sublimazione. Noi non abbiamo istinti, abbiamo pulsioni a meta indeterminata.

E allora il problema si pone proprio qui. Proprio perché non abbiamo istinti, quindi non abbiamo la regola che ci costringe ad un certo tipo di vita ma pulsioni a mete indeterminate necessario che queste pulsioni a meta indeterminata si coordinano tra di loro per creare una comunità con la minor conflittualità possibile.

Per questo gli uomini hanno bisogno di educazione.

Un'educazione che una volta durava fino a 15 16 anni, adesso va avanti anche fino a 30.
Ma questa educazione è necessaria. Gli animali sono esonerati dall'educazione perché c'è l'istinto che li regola.

Abbiamo bisogno di istituzioni.
Perché senza regole di convivenza si realizza quello che Hobbes chiamava homo homini lupus. L'uomo è un lupo per un altro uomo e si verrebbe a creare quella situazione del bellum omnium contra omnes, la guerra di tutti contro tutti, cosa che invece non è dato agli animali. Gli animali uccidono per nutrirsi. Gli uomini no. Gli uomini uccidono per avere il riconoscimento del vinto.

Non per mangiarlo. Ma per subordinare a celebrare la propria potenza.
Capite queste grandi differenze? Benissimo, allora.
L'uomo come ha potuto salvarsi non avendo gli istinti? Perché è molto difficile vivere nella natura senza una guida biologica.

E infatti gli antropologi contemporanei parlano dell'essenza dell'uomo come di un manca il Wesen, cioè una carenza, una mancata coordinazione con l'ordine naturale che invece tutti gli animali hanno.

E per questo è riuscito a sopravvivere. Grazie grazie alla tecnica.

E questo lo sapeva già Platone. Quando dico che l'uomo non ha istinto. Non è una mia idea. Lo dice Platone, lo dice Tommaso d'Aquino, che è un teologo, lo dice Kant, lo dice Herder, lo dice Nietzsche, lo dice Gehlen, lo dice Bergson, lo dicono in tanti. E noi continuiamo l'uomo un animale ragionevole. Smontiamo un po queste idee che abbiamo in testa. Non ci consentono di vedere la realtà per quello che è.

Bene. Siccome gli uomini non hanno istinti, racconta Platone, che Zeus incaricò Epimeteo di dare a tutti i viventi la loro qualità. Epimeteo, il fratello di Prometeo, Epimeteo, un nome greco che significa colui che pensa dopo lo stupido, l'improvvido e dà a tutti i viventi la loro qualità, cioè il loro istinto. Ma siccome all'improvviso, giunto, l'uomo aveva le mani vuote, non sapeva cosa dare. E allora Zeus incaricò il fratello di Epimeteo, Prometeo Prometeo, una parola greca che vuol dire colui che pensa in anticipo Dai a questi poveracci senza istinto la tua qualità di prevedere.

Prometti. Smetti se la testa prometti. Vedere in anticipo. E infatti ops, dice giustamente nel 1600 che mentre gli animali mangiano quando hanno fame, l'uomo prevede di aver fame anche quando ha lo stomaco pieno e questo fa sì che si attivino per procurarsi cibo anche quando ha lo stomaco pieno. E questa è la fortuna dell'uomo, la sorte compensatoria della mancanza di istinti.

Questa tecnica, la tecnica, è stata messa in circolazione come problema nel mondo greco. Nel mondo greco, non nel mondo giudaico cristiano. Le due radici dell'Occidente sono la grecità da un lato, e la tradizione giudaico cristiana. Il mondo greco concepiva si era posto il problema del rapporto tra tecnica e natura, nel senso che la natura per i greci era quello sfondo immutabile che nessun uomo, nessun dio fece.

La natura genera i viventi. L'uomo non è al vertice del creato, ma è nella catena dell'essere insieme a tutti i viventi e al pari di loro nasce, cresce, genera, muore. I greci prendono sul serio la morte, non hanno speranza ultraterrena. Hanno due parole per dire uomo la parola nera e la parola anthropos, e non li usano quasi mai. Per l'uomo usano la parola thanatos....

U.G.

ATTI DI UN CONVEGNO "SBOBINATO" DA WALTER PETESE, UNA FATICACCIA...