PARLO DUNQUE SONO
Jan 04, 2025
Qui il linguaggio diventa linguaggio, o meglio la linguistica
diventa linguistica: non si tratta più infatti solo di atomi in
isolamento di liste di nomi, come nel caso della Genesi ,
si tratta di combinazioni tra atomi, cioè della nascita, o
meglio del riconoscimento delle pi???? importanti molecole di
parole le frasi.
E al contempo del fatto che non tutte le
combinazioni di parole funzionano. Platone usa in proposito
il verbo harmóttein che noi traduciamo con accordarsi,
armonizzare , ma è interessante notare come harmóttein
sia un verbo nato in un ambito diverso. Ad esempio, lo
userebbe un falegname assemblando pezzi di legno per
costruire uno sgabello se volesse dire che un pezzo si
incastra bene in un altro. Platone ne è consapevole, tant????è
che quando parla di parole inizia dicendo anche, perché
subito prima aveva fatto proprio l'esempio dell'incastro
armonico tra oggetti materiali. Incastrarsi, ovvero avere
due forme non solo compatibili, ma anche complementari:
due pezzi diversi, cioè, che uniti fanno una cosa nuova, che
sta in piedi da sola. Questo significa riconoscere che il
linguaggio è fatto di un'armonia, di un incastro di parti che
non può essere casuale. E' il punto fondamentale della
struttura delle lingue umane: quello che ci dice che, a
partire da un insieme di elementi primitivi (suoni o parole
intere che siano), non tutte le combinazioni danno luogo a
strutture possibili.
PARLO DUNQUE SONO